Fu in una casa rossa:
la Casa Cantoniera.
Mi ci trovai una sera
di tenebra, e pareva scossa
la mente da un transitare
continuo, come il mare.

Sentivo foglie secche,

nel buio, scricchiolare.
Attraversando le stecche
delle persiane, del mare
avevano la luminescenza
scheletri di luci, rare.

Erano lampi erranti
d’ammotorati viandanti.
Frusciavano in me l’idea
che fosse il passaggio d’Enea. *

Giorgio Caproni

 

* «E allora io vidi in Enea non la solita figura virgiliana, ma proprio la condizione dell’uomo contemporaneo della mia generazione, solo nella guerra, con sulle spalle il passato che crolla da tutte le parti e che lui deve sostenere, e che per la mano ha un avvenire che ancora non si regge sulle gambe»